Hovenia dulcis Bio

Hovenia dulcis: Proprietà e Benefici

Perché acquistare Hovenia dulcis?

HOVENIA DULCIS L’albero dell'uva passa Appartenente alla stessa famiglia del più famoso Giuggiolo, le Rhamnaceae, questa specie poco conosciuta in Italia, è originaria delle zone montagnose dall’Himalaya, Cina, Corea sino al nord del Giappone, dove ha avuto la maggiore diffusione. L’Hovenia Dulcis è un albero che non ha particolari esigenze, preferisce terreni subacidi, sciolti, freschi e profondi, ma senza ristagni di acqua. Può raggiungere 10/12 metri di altezza ed è estremamente resistente al freddo (fino a -24 °C), soprattutto le piante adulte. Gli inverni miti infatti possono indurre al risveglio vegetativo, con la conseguente morte della vegetazione in caso di abbassamento della temperatura. Generalmente ha un solo tronco che con gli anni diventa molto rugoso e caratteristico da cui partono i rami che si sviluppano fino a realizzare una bella forma globosa che richiama quello del faggio. Le foglie verde scuro, lucide, caduche, con le venature leggermente marcate, col caldo dell’estate assumono tonalità violacee. Dopo la comparsa delle foglie, tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate, la pianta si ricopre di numerosi piccoli fiori bianchi che, riuniti a grappolo, nascono agli apici dei rami. Considerando il periodo di fioritura molto tardivo e l’elevato contenuto di nettare dei fiori, l’Hovenia Dulcis è una pianta molto ricercata e apprezzata dagli apicoltori. I fiori nascono da piccioli penduli che si dividono in maniera quasi esponenziale: da un picciolo ne partono altri due che a loro volta ne formano altri due fino a creare un disordinato intreccio. Sono proprio questi piccioli la parte edule che, progressivamente ingrossandosi, per consistenza, sapore e persino colore, richiamano una miscela tra il dattero, la carruba, i fichi e l’uva sultanina essiccati. I veri frutti sono delle drupe, piccole sfere non commestibili, e dai semi molto duri, che crescono alla fine delle varie diramazioni dei piccioli e maturano normalmente ad agosto; a completa maturazione il contorto picciolo si stacca dal ramo e precipita al suolo rendendo quindi possibile la raccolta. Utilizzati quasi esclusivamente freschi, in macedonie e frullati, oppure anche disidratati, i piccioli si conservano per periodi medio-lunghi in ambienti asciutti, così come avviene con la maggior parte dela frutta secca.

*Le informazioni riportate in questa sezione hanno carattere generico e non hanno in alcun modo pretese scientifiche ne l'obbiettivo di sostituire il parere di specialisti