Benefici del Broccolo romano
Il broccolo romano (cultivar della B. oleracea var. italica) o "romanesco" è un ortaggio tipico italiano, più precisamente della regione Lazio, che viene tuttavia coltivato anche in altre zone della penisola.
Se ne consuma l'infiorescenza immatura, ovvero ancora non sbocciata, mentre le foglie e la radice andrebbero scartate o usate diversamente.
Ricco sia di provitamina A (RAE) – più precisamente di carotenoidi – sia di vitamina C (acido ascorbico), il broccolo romano ha pertinenza sia nel VI che nel VII gruppo fondamentale di alimenti. È inoltre una buona fonte di acqua, fibre alimentari, antiossidanti di vario genere – come i flavonoidi – e certi minerali – come potassio, magnesio, manganese.
Alcuni hanno definito i cavoli e i broccoli come "alimenti antitumorali"; si tratta ovviamente di una "storpiatura" di quelle che sono state le più recenti scoperte in merito alle abbondanti proprietà antiossidanti di questi alimenti.
Proprietà nutrizionali del cavolo romanesco
Il broccolo romano ha un apporto energetico contenuto. L'energia viene fornita principalmente dalle proteine, seguite dai glucidi e da un livello irrilevante di lipidi. I peptidi hanno basso valore biologico, cioè non contengono – nelle giuste quantità e proporzioni – gli amminoacidi essenziali rispetto al modello proteico umano. I carboidrati sono costituiti interamente da molecole solubili, verosimilmente costituiti da monosaccaridi – fruttosio e glucosio. I pochi acidi grassi dovrebbero essere prevalentemente insaturi.
Ricco di Fibbre
Il broccolo romano contiene molte fibre alimentari, buona parte delle quali è di tipo solubile; non è comunque nota l'entità dell'apporto e la percentuale della ripartizione solubili/insolubili. Privo di colesterolo, non contiene nemmeno le molecole principalmente responsabili delle intolleranze alimentari scientificamente diagnosticabili, quali glutine, lattosio ed istamina. Il broccolo romano ha un contenuto medio di purine e basso di amminoacido fenilalanina.
Utilizzo del cavolo romano in cucina
Del broccolo romano si consuma l'infiorescenza, che per essere di buona qualità dovrebbe rimanere chiusa, mostrare una certa turgidezza – soprattutto nelle ramificazioni – ed essere ovviamente priva di segni di muffa – molto prolifera su questi alimenti.
Il broccolo romano si mangia prevalentemente cotto e, per le ragioni di cui abbiamo fatto cenno, solo marginalmente crudo. In quest'ultimo caso, si contestualizza esclusivamente nelle insalate crude di ortaggi o nel pinzimonio di verdure. Cotto invece, ha moltissime applicazioni.
Lessato, per affogatura in acqua bollente o a vapore o in vasocottura, viene mangiato soprattutto come contorno tiepido o freddo, con un filo d'olio, poco sale ed eventualmente una spruzzata di succo di limone.
Costituisce molti primi piatti, come zuppe miste, minestroni, vellutate e passati di verdura; è ottimo anche in certi sughi per i primi piatti.
Quasi sempre già bianchito in acqua, il broccolo romano può essere saltato in padella, gratinato al forno con formaggio, pan grattato o besciamella, oppure pastellato e fritto in olio.
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